Anna Maria Nicolini

Trasferitasi da Genova a Firenze all’età di 14 anni con la famiglia, Anna Maria Nicolini andava a consegnare i cappelli alle clienti. Così è cominciata la sua carriera di modista. Da allora non ha più abbandonato i cappelli, ma anche quei suoi lavori di ‘bardotta’ qualcosa glielo hanno insegnato: “noi di famiglie semplici – racconta – andando nelle case dei ricchi con gli scatoloni dei cappelli abbiamo cominciato a vedere delle cose belle, a formarci un gusto”. Iniziò a lavorare da Biancalani, in Borgo SS. Apostoli, che verso il 1960 si spostò in via Rondinelli. Il suo gusto era già sicuro: di quel periodo ricorda, oltre a un numero infinito di paillettes attaccate alle guarnizioni, le discussioni con il principale perché lei voleva fare di testa sua. Così nel 1965 decise di mettersi in proprio, per poter attuare senza intralci le proprie idee di modista. Che non le mancavano: prova ne siano gli esemplari saltati fuori inaspettatamente da due vecchi bauli che la proprietaria di un negozio milanese per cui lei lavorava le ha fatto riavere e che ora sono orgogliosamente in mostra nel suo atelier. Oggi la Nicolini va due volte all’anno in Spagna a preparare il campionario di una ditta di Madrid e le sembrano lontane quelle mattinate intere passate a cercare un nastro che si abbinasse perfettamente al colore della stoffa. “Ma il lavoro in sé – spiega – non è poi cambiato granché”.
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